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Cosa dicono i nostri clienti

Casi Risolti

Ti indichiamo alcuni casi che abbiamo risolto:

La concessionaria Mercedes aveva stipulato un mutuo di 500.000 euro con una banca, e le rate venivano addebitate sul conto corrente. Ben presto, l'importo delle rate è diventato insostenibile, e il titolare si è rivolto a noi per capire se ci fossero irregolarità e se fosse possibile risolvere il problema. Dopo aver esaminato il contratto, abbiamo constatato che mancavano alcune informazioni fondamentali per determinare il costo reale degli interessi. In seguito al ricalcolo degli interessi con le modalità corrette, abbiamo ottenuto risultati inaspettati. Abbiamo contestato l'irregolarità alla banca, che però non ha voluto ascoltare ragioni. In risposta, insieme al concessionario, abbiamo avviato una causa legale contro la banca. Alla fine, è arrivata la sentenza: il giudice ha condannato la banca a restituire alla concessionaria ben 67.500 euro, ha imposto il pagamento di una rata inferiore di 350 euro e ha stabilito che la banca dovesse coprire tutte le spese, comprese quelle dei consulenti e degli avvocati.

L'Azienda cartiera aveva molti rapporti bancari, contratti di finanziamento e contratti derivati. Praticamente tutti i contratti contenevano clausole illegittime ma l'azienda non poteva contestare tutti i rapporti bancari perchè in questo caso non avrebbe più potuto lavorare. E allora cosa fare? La Cesynt con i suoi consulenti ha trovato una soluzione e così abbiamo potuto contestare tutti i contratti in essere. Le banche hanno dovuto restituire milioni di euro e l'azienda che prima era in difficoltà e stava per fallire è ora un'azienda florida ed in costante crescita.

Carlo G. aveva un mutuo di 100.000 euro con una durata di 30 anni. Aveva già pagato 270 rate e ne mancavano 85. Aveva la possibilità di recuperare oltre 50.000 euro e ridurre la rata da 536 euro a soli 366 euro. Facendo bene i conti e richiedendo il rimborso alla banca, avrebbe potuto estinguere immediatamente il mutuo e ricevere oltre 30.000 euro di restituzione. Tuttavia, la paura di non ottenere il risultato e di subire possibili ritorsioni lo ha bloccato. Ha deciso di non fare nulla. Dopo un po' di tempo, si è trovato impossibilitato a pagare le rate, e la banca ha proceduto con il pignoramento della casa. A quel punto, si è rivolto a noi per chiedere aiuto. Nonostante la procedura esecutiva fosse già in corso, i nostri avvocati sono riusciti a bloccarla. Attraverso una relazione peritale, abbiamo dimostrato che Carlo non doveva più nulla alla banca, ma anzi, era la banca a essere in debito nei suoi confronti. Il risultato è stato il recupero della casa da parte di Carlo e il rimborso esatto di 28.665,00 euro da parte della banca, oltre al pagamento di tutte le spese. Il Salumificio aveva un conto corrente con una scopertura di 300.000 euro, che non riusciva a coprire. La banca gli aveva proposto di saldare il debito attraverso un mutuo, con la garanzia di un'ipoteca sulla casa del titolare dell'impresa. Se non avesse accettato, la banca avrebbe richiesto il rientro immediato. L'azienda, priva dei 300.000 euro, aveva accettato. Tuttavia, il mutuo sottoscritto per saldare il debito precedente non era valido. Il titolare si è rivolto a noi, ottenendo l'annullamento del mutuo e la contestazione di tutti i conteggi degli interessi addebitati sul conto corrente. Alla fine, il debito del salumificio si è ridotto a meno di 90.000 euro.

Paolo G. doveva avviare i lavori di ristrutturazione di casa e, per questo motivo, nel 2009, si trovò costretto a richiedere un finanziamento di 45.000 euro alla sua banca di fiducia. Dopo diversi anni di sacrifici, riuscì finalmente ad estinguerlo, ma l'importo totale restituito gli era da subito sembrato spropositato. Dopo alcuni anni, per puro caso, navigando sul web, Paolo conobbe TutelaMutuo. Dopo aver effettuato alcune ricerche sull'affidabilità dell'organizzazione, decise di far analizzare il suo contratto di finanziamento. Dopo aver consegnato la documentazione contrattuale, Paolo venne informato sulla possibilità di ottenere un rimborso consistente da parte della sua banca, a seguito di irregolarità contrattuali riscontrate nella documentazione. Paolo non ci credeva, fino all'ultimo ha sempre temuto di perdere, ma alla fine è riuscito ad ottenere un rimborso di 10.567,00 euro.

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Il nostro approccio è sempre orientato alla ricerca delle soluzioni più efficaci e personalizzate per ciascun cliente. Ci occupiamo di ogni aspetto del processo di recupero, dalla raccolta dei documenti fino alla presentazione di eventuali cause in tribunale.